azienda AGRI IN

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23 Novembre 2015
Nella valle del Tevere i mastri casari dell’azienda Agri In producono formaggi all'insegna della tradizione con puro latte di pecora e ingredienti tutti naturali.
fonte Nuovo Consumo

  

 

Agri In, azienda casearia di Torrita Tiberina, nella valle del Tevere. Proprio a ridosso della riserva naturale di Nazzano, già nota in età etrusca, si trova in un’oasi di natura incontaminata.

Dalla collaborazione iniziata nel 2008 tra Agri In e Coop, infatti, sono nate due etichette in esclusiva, il Cacio Dolce Deroma e il Cacio Dolce Misto Deroma, caciottine con una stagionatura tra i 20 e i 30 giorni, morbide e vellutate alla masticazione, dal colore bianco avorio, profumo delicato di latte e gusto leggero.  Suggerimenti per gustarli? Oltre ai classici abbinamenti con noci e altra frutta secca, a dadini nelle insalate e, per impieghi inusuali, nei toast con carciofini.


«È grazie alla vita scandita dai ritmi naturali che abbiamo scelto di curare i nostri prodotti come da tradizione tramandata dai nostri avi, perché in fondo il nostro lavoro è semplicemente la realizzazione di un sogno, concreta unione tra passato e futuro». A dirlo è Daniele Deroma, responsabile commerciale e contitolare di Agri In, insieme al fratello Claudio e al padre Salvatore. «Tutti i nostri formaggi – spiega – sono prodotti con ingredienti naturali, puro latte di pecora, caglio e sale per dedicarci solo alla qualità. Per questo amiamo definirci La Fattoria dei Sapori».

Per saperne di più 
L’azienda a conduzione familiare, dove lavorano in tutto 15 persone, è molto radicata sul territorio e da quando è nata nel 1992 si è sempre concentrata a intensificare questo legame: l’ampliamento nel 2007 e il rinnovamento degli impianti con uno stabilimento di 1.000 metri quadrati all’avanguardia per tecnologie e metodi di controllo igienico. Ogni mattina alla stabilimento arriva il latte delle pecore esclusivamente del Lazio (anche delle 200 pecore della famiglia, peraltro) munto la sera prima. Il latte viene pastorizzato poi diviso per prendere diversi percorsi: diventerà un formaggio tenero da consumare freschissimo, oppure una bella caciotta speziata o ancora una forma da avviare a una più lunga stagionatura, magari un affinato in grotta. Tutto dipende dal calderone in cui finirà e verrà cagliato. Ma siccome il latte è prezioso e dagli antichi i casari hanno imparato a non sprecare nemmeno lo “scarto” della lavorazione del formaggio, ecco che si sfruttano anche le preziose proteine rimaste nel siero, che scaldato darà via alla ricotta, delizia per chi ama i sapori morbidi (quella di Agri In, peraltro, l’anno scorso ha vinto il premio per la miglior ricotta della Camera di Commercio di Roma).

Mentre alcune forme prendono la via della stagionatura, la ricotta e i formaggi freschi sono preparati per la consegna nei punti vendita. Dove arrivano già nel primo pomeriggio per la gioia dei clienti. Non a caso si sono piazza-ti sul gradino più alto del podio per la rivista Gambero Rosso, che ne ha apprezzato il legame col territorio. Questo rapporto è sottolineato anche dagli stessi nomi dei formaggi: per esempio il Cacio dell’Abbazia di Farfa, un pecorino con caglio naturale, fermenti lattici vivi selezionati, impreziosito da pistacchi, salvia, erbe officinali e mentuccia romana, prende il nome dalla storica abbazia dove lo preparavano i frati, che ne avevano imparato i segreti da un casaro delle due Sicilie nel Settecento.  

Poi il Cacio del Soratte, un misto di latte di pecora e mucca pastorizzato, caglio naturale, sale, a pasta dura, cruda, dal colore bianco e compatto, gusto delicato. «Da sempre, si sa, il monte Soratte è là che svetta dalla pianura a Nord di Roma, solo e frastagliato in tante cime ardite – racconta Daniele con l’enfasi di chi è innamorato della sua terra – ed è stato per secoli il monte sacro dei romani che vi immaginavano i loro dèi». Al Soratte, è dedicato questo cacio di latti: di pecore e mucche libere al pascolo, miscelati e cagliati.

Ancora, il Grotta di Torrita, un pecorino che viene maturato in cella e alla fine ha un passaggio in grotta per 50 giorni, durante i quali riposa su assi di legno e viene girato ogni 15 giorni e massaggiato con olio di lino. Ogni forma ha la sua storia, breve o lunga che sia. Alcune sono secolari, altre più recenti. Dalla collaborazione iniziata nel 2008 tra Agri In e Coop, infatti, sono nate due etichette in esclusiva, il Cacio Dolce Deroma e il Cacio Dolce Misto Deroma, caciottine con una stagionatura tra i 20 e i 30 giorni, morbide e vellutate alla masticazione, dal colore bianco avorio, profumo delicato di latte e gusto leggero. Suggerimenti per gustarli? Oltre ai classici abbinamenti con noci e altra frutta secca, a dadini nelle insalate e, per impieghi inusuali, nei toast con carciofini.. ❚ '