Bello e possibile

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Da che parte mi rifaccio? Le nuove tecniche di medicina estetica, Felc e Plexer in testa, sempre più raffinate, sempre meno invasive e costose. L’importante è mettersi in buone mani.
di Barbara Bernardini

Non c’è dubbio: tra i cambiamenti di costume della società contemporanea si può annoverare la legittimazione popolare delle tecniche di medicina estetica. Se fino a qualche tempo fa rivolgersi a un medico estetico per distendere le rughe o rinvigorire la pelle spenta era visto come un vizio da nobildonne, oggi desiderare un viso più giovane e bello è comune e normale quanto coprire i capelli bianchi con una tinta dal parrucchiere.

Italian beauty

E questo anche grazie alla continua innovazione della tecnologia che propone metodi sempre più efficaci e meno costosi per intervenire sui piccoli difetti del volto, rendendo l’eterna giovinezza, o almeno la vecchiaia esteticamente decorosa, alla portata della maggior parte delle tasche. Tra le ultime a diffondersi le tecniche Felc e la sua evoluzione tecnologica, il Plexer, due strumenti non ablativi, parola magica che indica una tecnica chirurgica in cui non si taglia niente, ma si ritoccano alcuni strati dell’epidermide per avere una sua reazione estetica. Nel caso del Plexer, si tratta di una speciale punta che somiglia a quella di un laser, ma che «a differenza del laser che usa luce polarizzata, agisce emettendo un flusso di elettroni – spiega Giorgio Fippi, medico italiano che sviluppa queste tecniche e presidente della Simecna, la Società Italiana di medicina e chirurgia non ablativa –. Il vantaggio di questa tecnica che ionizza i gas dell’aria è che agisce esclusivamente sullo strato superficiale della pelle, quello costituito dai cosiddetti cheratinociti, le cellule che formano lo strato corneo dell’epidermide. Questo strato della pelle è fatto di cellule morte che proteggono l’epidermide – continua Fippi –, il flusso di elettroni le disgrega istantaneamente attraverso la sublimazione e come conseguenza si ha un accorciamento delle fibre sottostanti e lo stiramento della pelle in quel punto».

Fior di pelle

Non andando a toccare strati profondi dell’epidermide il trattamento non è doloroso, non c’è sanguinamento, non ha bisogno di anestesia né di particolari precauzioni. L’operatore può trattare il paziente in ambulatorio e si può tornare subito alla normale vita di relazione, sebbene sulla pelle rimangano delle crosticine superficiali visibili che impiegheranno circa 5-7 giorni a cadere e che non devono essere assolutamente rimosse prima. Con questa tecnica si possono trattare numerose affezioni e inestetismi della pelle, dalle piccole rughe del volto fino alla rimozione di nei o xantelasmi, che sono gli antiestetici depositi di colesterolo sulle palpebre o sotto gli occhi. «La tecnica può essere applicata su tutti i tipi di pelle – spiega ancora Fippi –, anche su quelle mature, ma io consiglio di non intervenire prima dei 25 anni anche sui piccoli difetti per una questione psicologica: molte ragazze tendono a non accettare il minimo difetto del loro volto e a cercare correzioni continue, e questo non è un atteggiamento sano».

Finire in bellezza

La tecnologia è stata recentemente applicata anche alla blefaroplastica, la rimozione delle pieghe della pelle delle palpebre che ombreggiano lo sguardo delle donne mature e conferiscono un aspetto stanco. Le promesse del Felc e del Plexer insomma, con la seconda macchina che è che un’evoluzione tecnologica della prima, sono degne di nota, anche se va detto che la comunità scientifica è ancora abbastanza divisa sui risultati. Del resto questo succede in ogni tecnica di intervento estetico, anche perché la pelle non è uguale per tutti. Ognuno di noi ha caratteristiche diverse, la pelle varia di spessore. consistenza, tono e le fibre di collagene, che sono quelle che conferiscono elasticità e turgore alla pelle, non reagiscono allo stesso modo in tutti i pazienti, così che quello che su un volto è un trattamento miracoloso su un altro può avere risultati poco soddisfacenti. In ogni caso, i risultati prodotti con queste tecniche di chirurgia non ablativa stanno producendo nel tempo un accumulo di dati scientifici e osservazioni che verosimilmente ne porteranno ad una più ampia diffusione e applicazione anche in ambiti medici diversi dall’estetica: «Alcuni colleghi stanno ottenendo ottimi risultati in campo urologico – commenta Fippi –; l’importante, come in tutte le tecniche di medicina non necessaria è lasciarsi guidare da mani esperte, non pretendere trasformazioni magiche e informarsi sull’esperienza e sulla formazione degli operatori». E infine godersi la giovinezza che questi piccoli miracoli tecnologici possono regalare.

Il Plexer visto da vicino

Che cosa è Uno strumento a flusso di elettroni che sublima lo strato superficiale dell’epidermide.
A che cosa serve Corregge macchie superficiali, rughe del volto, xantelasmi, flaccidità cutanea e molti altri difetti estetici.
Chi lo pratica Una rete di medici estetici italiani.
Quanto costa 200-300 euro a seduta per zona da trattare. Il numero di sedute necessario varia a seconda del tipo di problema.

INFO
www.simecna.it
Dott. Giorgio Fippi Medico Chirurgo - viale della Marina, 9 Lido di Roma;
lunedì e martedì 10-12 e 15-20 tel. 0656324836 - urgenze 3483339648