Che tipo sei

  Aggiungi ai preferiti
Di soia, riso, avena, cocco, mandorle, grano, orzo. La via del latte vegetale, tanti tipi, molto diversi tra loro soprattutto per gli ingredienti aggiunti. Sarà vera alternativa al latte vaccino?
di Ersilia Troiano

Qualche anno fa difficilmente reperibili, oggi affollano gli scaffali di supermercati e negozi specializzati. Nel linguaggio comune vengono definiti “latte” ma in realtà, per la legge, si chiamano “bevande a base di”: soia e riso i tipi di latte vegetale più diffusi. Meno conosciuti, invece, quelli di avena, cocco, mandorle, grano, orzo. Allergie, intolleranze e scelte alimentari etico-salutiste, in particolare il vegetarianismo e il veganismo, queste le motivazioni più frequenti per le quali ci si avvicina al consumo di questi tipi alternativi di latte. Che, però, una vera alternativa al classico latte non sono.

Regno vegetale

I vari tipi di latte vegetale sono bevande simili al latte, ma con tutt’altra origine. Non ne esiste una precisa definizione di legge: non possono essere tuttavia definiti “latte” in quanto questo termine è riservato, sempre per legge (Regolamento Ue 1308/2013), solo al classico prodotto ottenuto mediante mungitura, senza alcuna aggiunta o sottrazione. Tutti i tipi di latte vegetale possono essere utilizzati allo stesso modo del latte vaccino, per la colazione e come ingrediente nella preparazione di ricette, dall’antipasto al dolce. Come per il latte vaccino, è importante consumarli al naturale, evitando l’aggiunta di zuccheri o altri aromatizzanti (come i preparati solubili a base di cacao) e in porzioni adeguate. A differenza del latte vaccino, però, possono essere facilmente metà da amido. Il latte di soia ha, invece, il contenuto di proteine più simile al vaccino (circa 3 grammi per 100 millilitri), mentre gli altri hanno apporti più bassi per la matrice alimentare da cui provengono (la soia, appartenendo alla famiglia dei legumi, ha di fatto un contenuto proteico più elevato degli altri alimenti di origine vegetale). Provenendo dal mondo vegetale, non contengono lattosio, hanno un contenuto di grassi decisamente più basso, non contengono grassi saturi e colesterolo. Ad onor del vero, c’è tuttavia da dire che il latte parzialmente e totalmente scremato apportano quantità di grassi molto basse (1,5 grammi e 0,2 grammi rispettivamente per 100 millilitri) e la stessa cosa si può dire del colesterolo (circa 7 e 2 milligrammi, rispettivamente, sempre per 100 millilitri).

Gli alternativi

Guardando con attenzione le diverse tipologie di latte vegetale, è importante tenere presente che, a parità di matrice, qualsiasi essa sia, ci può essere un’enorme differenza tra l’uno e l’altro. E la differenza la fanno proprio gli ingredienti aggiunti: acqua, oli, stabilizzanti, aromi, emulsionanti, vitamine, calcio, fino ad arrivare a sale e zucchero. Dunque, e in questo caso ancora di più, la lettura attenta dell’etichetta, in particolare degli ingredienti e del valore nutrizionale, deve guidare verso una scelta che sia veramente salutare.
Allora meglio il latte vegetale o il latte vaccino? Non esistono alimenti giusti o sbagliati, o che possano essere in assoluto garanzia di salute e benessere. Sicuramente il latte vaccino, soprattutto negli ultimi anni, paga molto in termini d’immagine la diffusione di teorie e credenze – infondate – che, ad esempio, lo ritengono un alimento estraneo all’alimentazione umana, eccezion fatta per i primi anni di vita. Spesso si leggono teorie che affermano che l’essere umano sia l’unico esponente del regno animale che si ciba di latte non specie- specifico, ovvero prodotto da altri animali. Anche questa teoria non trova nella medicina scientifica alcun presupposto.
Più che meglio o peggio, dunque, è importante considerare questa scelta in un’ottica globale di adeguatezza, gusto, piacere oppure, in caso di patologie o alterazioni del metabolismo, necessità. I vari tipi di latte vegetale possono essere una alternativa, ma, come sempre, con consapevolezza ed equilibrio. preparati anche in casa: più facile per quelli di riso o di mandorle, di meno per la soia, prestando sempre la giusta attenzione all’igiene delle procedure di preparazione e alle modalità di conservazione e utilizzo. Dal punto di vista nutrizionale, esiste una certa variabilità nell’apporto di nutrienti ed energia dei diversi tipi di latte vegetale. Tra tutti, quello di riso è in assoluto più calorico, in virtù della presenza di una discreta quantità di carboidrati (data l’origine), metà dei quali sono rappresentati da zuccheri semplici e l’altra