Dubbi in fuga dal cestino: come fare la raccolta differenziata

  Aggiungi ai preferiti
16 Giugno 2020
Condurre uno stile di vita sostenibile non significa solo ridurre lo spreco di cibo ma anche fare la raccolta differenziata. Molte regole dipendono dal comune in cui si abita, ma ne esistono altre valide per tutti e su queste Myfoody fugherà ogni dubbio.

Bisogna fare i complimenti agli italiani (quanno ce vò, ce vò) perché se parliamo di raccolta differenziata il popolo del bel paese continua, anno dopo anno, a migliorare; ma si può fare sempre di più, soprattutto in questo periodo in cui il pianeta sta respirando e noi stiamo passando più tempo in casa con conseguente aumento dei rifiuti.

Il bello del fare la raccolta differenziata è presto detto: cambiando il bidone di destinazione il risultato cambia, per il pianeta! Per riciclare i rifiuti in maniera corretta bisogna fugare però alcuni dubbi che molti di voi hanno.

 

Bicchieri, piatti e specchi: vetro sì o vetro no?
Quando un bicchiere, un piatto di ceramica o uno specchio si rompono (non vi auguriamo la rottura dello specchio!) verrebbe spontaneo gettare i resti nel bidone del vetro. Scelta sbagliata perché la raccolta del vetro è destinata alle confezioni e agli imballaggi e quindi a bottiglie e barattoli di vetro. Cercate di non rompere il servizio di ceramica della nonna ma, qualora questo dovesse succedere, ricordatevi di buttarlo nel bidone dell’indifferenziata!

 

Perché riciclare?
Riciclare il vetro è davvero un gesto d’amore nei confronti del pianeta: la materia prima del vetro, la sabbia silicea si estrae dalle cave. Più vetro ricicliamo e meno cave di estrazione sarà necessario aprire. Oltre all’estrazione, per realizzare un contenitore in vetro c’è bisogno di un lungo processo di produzione che causa inquinamento atmosferico e idrico. Riciclando il vetro si riduce del 20% quello atmosferico e del 50% quello idrico.

 

Un mondo di plastica? No, le cose fake non piacciono a nessuno!
La regola degli imballaggi funziona quasi sempre: anche per la plastica flaconi e contenitori vuoti sono ben accetti nella raccolta differenziata della plastica. Biro terminate, pennarelli, giocattoli in plastica non possono essere gettati nella plastica ma si meritano la raccolta indifferenziata. Dal 2012 anche i bicchieri e i piatti di plastica possono riciclati nel bidone della plastica. Ma è davvero utile usare oggetti in plastica monouso?

 

Perché usarla?
La plastica non sempre può essere riciclata e quando questo avviene, a causa del fenomeno di downcycling, invece di essere utilizzata per nuovi imballaggi viene processata ma per prodotti di qualità inferiore che non sarà più possibile riciclare. Con la plastica l’economia circolare ha una fine, per questo motivo la regola basilare che vogliamo suggerirvi è: limitate il consumo della plastica monouso. Le soluzioni esistono, basta solo guardarsi attorno!

 

Tovaglioli di carta e scontrini di carta: l’apparenza inganna!
Anche se si tratta di tovaglioli di carta, quelli sporchi andranno nell’umido e quelli puliti? Siamo contro gli sprechi quindi perché buttarli?

Storia diversa quella degli scontrini: sembra carta ma non lo è!

Quello degli scontrini è un errore comune: molto spesso vengono buttati nel bidone della carta perché si crede siano di carta, sì ma si tratta di una mezza verità perché parliamo di carta termica. Le componenti da cui è formata questa carta particolare a contatto con il calore generano problemi nelle fasi di riciclo. Per questo motivo la carta degli scontrini deve essere gettata nel bidone dell’indifferenziata e così anche per la carta autocopiante, a carbone e la carta dei fax che speriamo sia quasi inesistente nelle vostre case.

 

Perché riciclare?
C’è un legame secolare tra carta e alberi. Ma vediamo qualche numero: per produrre una tonnellata di carta occorrono 15 alberi, 440.000 litri di acqua e 7600 KWH di energia elettrica. Quali sono i numeri per ottenere nuova carta da quella riciclata? 0 alberi, 1.800 litri di acqua e 2700 KWH di energia elettrica.

Il perché per il riciclo della carta è sicuramente una questione di numeri.

 

Tetra pak: cos’è e dove va?
Moltissimi contenitori ormai sono realizzati in tetrapak, materiale utile per la conservazione di alimenti freschi destinati al frigorifero e ai cibi a lunga conservazione.
Per questo materiale le regole variano da comune a comune (vi suggeriranno di gettare il tetra pak nella carta o nella plastica) ma ad una condizione: sciacquare e schiacciare questi contenitori per far sì che che vengano eliminati tutti i residui alimentari e che occupino il minor spazio possibile.

Per la differenziata ai tempi del Covid-19: mascherine, guanti in lattice e nitrile devono essere gettati nella raccolta indifferenziata. Solo i guanti in vinile andranno nella raccolta della plastica.

Dopo questo vademecum ogni cosa potrà andare al suo posto: non avete più scuse per non differenziare!

 

Parola di Myfoody