Sono i nativi digitali o se preferite, la generazione app. Comunque li vogliate definire i bambini italiani, così come quelli del resto d’Europa e dei paesi più industrializzati del mondo, sono dei grandi utilizzatori di strumenti elettronici. E dunque è spesso inutile chiedersi o chiedergli che cosa desideri per Natale, le idee ce le hanno piuttosto chiare: che si tratti di una console o di un tablet, cambia l’oggetto, ma rimane la voglia di poter giocare con i loro personaggi preferiti, magari in rete. Ma meglio un tablet o una console casalinga, e in questo caso a quale rivolgersi tra Playstation, Microsoft e Nintendo? Ogni modello ha i suoi pro e i suoi contro e si adatta a un pubblico diverso.
Impronte digitali
Chi volesse optare per uno strumento portatile e versatile, magari utile non solo per giocare ma anche per leggere, vedere film e – perché no? – anche studiare, punterà sul tablet. Ma sarà meglio che escluda i molti modelli low cost per cercarne uno di valore. A oggi, ad esempio, è ancora molto più elevata la qualità nel mondo Apple rispetto a quello Google Play, per quanto riguarda le app, sotto tutti i punti di vista, dalla grafica ai contenuti. Inoltre, piuttosto che acquistare un tablet pensato per bambini, meglio orientarsi su un prodotto che possa offrire la possibilità di fare più cose. Usare il tablet per leggere può essere un’esperienza molto interessante. Esistono, infatti, prodotti cosiddetti cross mediali che permettono di leggere la stessa storia sia su carta che su schermo con modalità diverse. Ma è proprio anche la sola lettura digitale a offrire opportunità che il cartaceo può difficilmente permettere, come l’interattività e la multimedialità.
Stare al gioco
I puristi dei videogiochi non ammettono mediazioni e compromessi: la console è il loro pane quotidiano, anche se i più esigenti continuano a prediligere il pc. E non è un caso se questi apparecchi hanno oramai raggiunto prestazioni (e prezzi) davvero molto simili a quelli di un computer. Entrare nella disputa (per la verità molto frequentata su internet) su quale tra PlayStation, Xbox e Nintendo sia la console migliore è un compito davvero improbo. Molto più significativo è tracciare i punti di forza delle 3 concorrenti, in modo tale che chi è alla ricerca di informazioni abbia gli strumenti utili per la scelta. Dal punto di vista del gioco e delle potenzialità, Playstation e Xbox si rincorrono sullo stesso terreno. Grafica molto curata, processori sempre più potenti, lettori blu-ray e risoluzione video consentono una visione, su schermi all’altezza, di ottimo livello. Hanno hard disk di grande capacità à (anche 1 terabyte di memoria) sul quale riversare giochi di ogni tipo oltre a film, foto e musica. Inutile aggiungere che la connettività internet è completa e consente di giocare on line e messaggiare con altri giocatori. Tanto Sony, per la sua PlayStation 4, che Microsoft per la Xbox prevedono app per ascoltare musica, vedere film, serie televisive, navigare su YouTube.
Sotto controller
A un pubblico leggermente diverso, invece, è destinata la Nintendo Wii, l’evoluzione moderna del vecchio Game Cube. Innanzitutto va detto che si tratta di una console che non supporta né dvd né blu-ray e dunque non si potranno vedere film su questi supporti. Ovviamente non mancano tutte le funzioni che le permettono di navigare, chattare, vedere film e serie televisive attraverso il web. A caratterizzarla è il suo particolare controller (il dispositivo che si tiene in mano per giocare): il GamePad è naturalmente wireless ed è dotato di un touch screen resistivo che permette di giocare e avere informazioni supplementari rispetto a quelle sullo schermo. In più, senza allontanarsi troppo dalla console, il GamePad può essere utilizzato come schermo principale per giocare senza essere di fronte alla Tv.
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Qualche regola perché i giochi non diventino pericolosi.
Se è vero che è sbagliato attribuire al boom digitale ogni male nella crescita emotiva e cognitiva dei nostri bambini, è altrettanto vero che questi strumenti non devono essere baby sitter che li tengono occupati, ma opportunità da dosare e maneggiare con cura. Tanto la società pediatrica italiana che l’American academy of pediatrics consigliano non più di 2, massimo 3 ore al giorno tra Tv e apparecchiature digitali. Tra le conseguenze sulla salute più visibili dovute all’uso eccessivo di tablet, console e computer i pediatri citano sovrappeso e obesità causate dalla sedentarietà e dall’apporto di più calorie (si sta in casa e si mangia di più), ma anche disturbi visivi, dolori muscolari e articolari. E una diminuzione della capacità di concentrazione.
Ma a che età è meglio iniziare? Caduto il tabù che avrebbe voluto escludere dal digitale i bambini fino a 5 anni oggi gli esperti ridisegnano le regole. Ribadendo che gli aspetti positivi del proporre strumenti digitali ai bimbi sotto i 2 anni sono pochi, ma aumentano nel caso dei bimbi più grandi perché attraverso gli strumenti digitali possono approfondire, organizzare le conoscenze, cercare.