Hard disk dimenticati in un cassetto, cd e dvd sepolti chissà dove, pen drive e schede di memoria che eravamo certi di aver conservato gelosamente e invece... Quanti di noi hanno sparpagliato i propri ricordi in giro per casa? Foto che rappresentano istanti preziosi della nostra vita, scattate con l’intenzione di prolungare le sensazioni del momento, custodite insieme a centinaia, a migliaia di altre e, alle fine dei conti, destinate all’oblio. Sono le conseguenze della sbornia digitale, quella che ci ha portato per molti anni a dimenticare il valore della carta, di un album che custodiva gli scatti a cui abbiamo dedicato tanta passione durante le vacanze, gli episodi importanti, gli avvenimenti della nostra vita. Al più siamo stati inclini a “condividerle” per un istante sui social, poi più nulla. E con quanta meraviglia le riscopriamo quasi per caso, quando rispunta una memory card negletta o il nostro “assistente sociale” ce la ripropone dopo anni, come fa spesso Facebook.
Sulla carta
Come tutte le sbornie, anche quella del digitale prima o poi passa. Non vogliamo certo dire che stia tornando a farsi strada la vecchia pellicola e le macchine fotografiche che ci costringevano a ponderare bene prima di scattare una foto e a scartarne decine, una volta stampate a caro prezzo, perché riuscite male. Anzi, siamo in un’epoca in cui finalmente anche i produttori di smartphone hanno capito che la qualità delle foto fatte dai loro apparecchi va curata e presentano ottiche che promettono di eguagliare quelle delle fotocamere migliori, con possibilità di scattare anche al buio. Quello che cambia è che stiamo riscoprendo, con molta soddisfazione, il valore della carta. Che si tratti della stampa di foto scelte nel mare magnum dei nostri scatti o di album dall’apparenza di creativi libricini, tornano a materializzarsi i ricordi. Le occasioni di farlo a prezzi economici, d’altronde, non mancano: su internet si danno battaglia a suon di sconti i tanti centri di sviluppo. L’unico imbarazzo, dunque, è la scelta.
Organi di stampa
La qualità del risultato, per esempio, resta un’incognita: tutto dipende dallo stampatore che, nei servizi on line, non è più il professionista che vaglia la singola immagine e ne calibra i colori, l’inquadratura, la nitidezza, ma è una macchina preimpostata che sforna quantità industriali di panorami e sorrisi altrui. Resa di luce, colori, nitidezza, perfino inquadrature e tagli dipendono dalla taratura di apparecchi che produce migliaia di stampe l’ora su formati standard e non possono di certo essere calibrati caso per caso. La qualità, dunque, è affidata sempre al caso? No, almeno se scegliamo con qualche accortezza il laboratorio digitale a cui rivolgerci. Per prima cosa valutiamo i prezzi che vengono offerti dai siti specializzati. Ci accorgeremo che per foto standard siamo nell’ordine di qualche centesimo, ma è bene controllare che non ci siano spese occulte, che si rivelano solo al momento del pagamento, come addebiti amministrativi, costi di spedizione o d’uso di particolari carte di credito. Per eliminare molti di questi sovrapprezzi si può ricorrere alla consegna in negozio e al pagamento al ritiro, quando questo è possibile. O optare per chi prevede la spedizione gratuita. Calcolatrice alla mano, non dimentichiamo di controllare il costo a scatto relativo al numero di foto che inviamo: spesso diminuisce in base al numero di stampe che richiediamo.