I tartassati

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I cittadini italiani vittime ogni giorno di abusi piccoli e grandi. Come nel caso del canone Rai in bolletta.
di Tito Cortese

Tra tanti populismi che imperversano, tanta dema gogia che impazza un po’ dovunque, non si sente le vare una voce, nella politica come nella cosiddetta società civile, contro gli abusi che quotidianamente - - subisce il cittadino. Il cittadino reale, non il generico e fumoso destinatario di tanti populismi e di tanta demagogia. Non si sentono levare voci e soprattutto non si vedono compiere atti concreti contro tali abusi. Che sono grandi e piccoli, quindi con conseguenze diverse, ma tutti ugualmente odiosi quali segni certi di prevaricazione da parte di chi detiene i poteri, grandi e piccoli anch’essi che siano. Prendiamo, ad esempio, una situazione ben nota. Chi ha avuto la fantasiosa idea di includere indiscriminatamente in tutte le bollette elettriche il canone della televisione andrebbe messo – si capisce – nell’impossibilità di nuocere per il futuro. Ma visto che il danno era fatto (parlo naturalmente dei tanti che si sono visto imporre un balzello non dovuto, non di chi doveva pagare quel canone), ci si poteva almeno attendere che la riparazione di tale danno fosse a totale carico di chi lo aveva provocato, e magari si spendesse anche qualche parola di scuse.

Provate invece a chiedere a qualcuno che, per i motivi più diversi estranei alla sua responsabilità, si è visto addebitare nella bolletta elettrica un canone Tv del tutto arbitrario. Nel migliore dei casi gli si è ingiunto di attestare, con procedure burocratiche onerose di tempo e di denaro, di non essere tenuto a pagare quel canone. I cittadini che si assoggettano a quel tortuoso procedimento (vedere, per intendersi, il sito web dell’Agenzia delle Entrate) “possono chiedere il rimborso” del maltolto. Proprio così: possono chiedere, e grazie tante. Oppure provate a verificare, magari presso qualche ufficio postale, com’è andata a chi ha provato a seguire la via apparentemente più ragionevole: pagare la bolletta elettrica senza il canone non dovuto. Eh no, il bollettino di conto corrente prestampato non si può modificare, e quello compilato direttamente dal cittadino è rifiutato dal sistema elettronico. Insomma, il cittadino si arrangi...

Questa, sia chiaro, è solo una delle tante situazioni in cui i piccoli abusi si consumano nella quotidianità – da parte di arroganti e incapaci burocrazie pubbliche e private – sulle spalle del cittadino, che peraltro resta al centro dei proclami di populisti e demagoghi. E tutto questo a più di vent’anni dai provvedimenti normativi che, con Cassese prima e Bassanini poi, e gli altri successivi, si proponevano di invertire il rapporto tra amministratori e amministrati, tra cittadini e poteri, almeno nella piccola pratica quotidiana.