Interessi in gioco

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Indicazioni utili per capire come funziona la borsa ed evitare di perdere la scommessa...
di Pompeo Della Posta*

nella borsa valori si acquistano e vendono attività finanziarie, fra cui le azioni, che sono titoli di proprietà di società che si finanziano “sul mer cato”, cioè attraverso le compravendite dei ri- - sparmiatori. Ma come funziona la borsa? E come si gioca in borsa? Sì, perché spesso l’acquisto di un titolo o l’altro sembra una vera e propria scommessa, come quella che fa chi punta su questo o quel cavallo in una gara di corse. Bisogna distinguere innanzitutto fra cassettisti, cioè coloro che tengono i titoli “nel cassetto” per lunghi periodi di tempo, avendo una prospettiva di lungo termine, e speculatori, che invece hanno un orizzonte temporale molto breve e comprano oggi sperando di poter rivendere a un prezzo più alto già domani (anzi, persino entro pochi minuti, come fa chi si dedica al trading on line).

In effetti, la regola per fare soldi dal commercio (di beni come di titoli) è semplicissima: basta acquistare a prezzo basso per poi rivendere a prezzo alto. Ovviamente questo è molto facile a dirsi, ma un po’ meno a farsi. Senza contare il fatto che l’aspetto del gioco d’azzardo potrebbe prevalere sul resto, creando quindi situazioni di dipendenza patologica. Chi opera consapevolmente, guardando al lungo periodo e alla solidità e prospettive di un titolo, e vi scommette non ha molto da temere (pur sapendo comunque che si tratta di un investimento con un margine di rischio, come molti altri del resto). A volte, però, la borsa ha un andamento apparentemente incomprensibile, come quando giunge una notizia negativa dall’economia e si ha un rialzo generalizzato delle quotazioni, che in realtà è giustificato dall’aspettativa di una risposta espansiva da parte della banca centrale o del Governo che migliorerebbe le prospettive future.

Inoltre, deve essere posta attenzione al fatto che i risparmiatori tendono spesso a muoversi come pecoroni: a partire dagli ultimi mesi del vecchio millennio, per esempio, tutti cominciarono a comprare azioni di società operanti nella new economy (il mondo di internet), il cui valore aumentava da un giorno all’altro, riflettendo correttamente, almeno all’inizio, le prospettive dei maggiori redditi attesi in futuro. Le persone, però, continuarono a comprare titoli anche quando il loro prezzo era aumentato in maniera eccessiva, esponendosi al rischio che la bolla prima o poi scoppiasse e rimanendo così con il classico cerino in mano. I guadagni ottenuti in passato non ne garantiscono altri anche in futuro.

Una lezione che deve sempre essere ricordata, qualunque sia il tipo di investimento che si voglia effettuare.

*docente dipartimento di Economia
e Management Università di Pisa