La somma degli sforzi

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La proposta di Bilancio Consuntivo 2022 di Unicoop Tirreno, cioè il significato della difesa di soci e consumatori dal carovita in alcune cifre. Ai soci l’ultima parola con il voto.
di Rita Nannelli

Il Bilancio Consuntivo 2022 di Unicoop Tirreno – al momento in cui scriviamo in attesa di approvazione da parte del Consiglio d’Amministrazione del 28 aprile – racconta con i numeri un anno segnato dal costo altissimo delle bollette energetiche (nel 2021 la spesa della Cooperativa era scesa a 9 milioni dai 16 milioni del 2016, anno d’avvio del nuovo Piano industriale, nel 2022 è risalita a quasi 18 milioni), dalla durevole contrazione e dal nuovo orientamento dei consumi delle famiglie, dall’inflazione a due cifre e dai rincari dei fornitori, anche 5 volte in un anno per l’80% delle categorie in assortimento. E così, per difendere soci e consumatori dal carovita, si è fermata la crescita del margine operativo, cioè del risultato economico della gestione commerciale di Unicoop Tirreno.

 

Questione di principi

«Il potere d’acquisto delle famiglie italiane è rimasto fermo, le persone spendono meno, ma con maggiore frequenza, si acquista cioè solo il necessario e molti acquisti vengono rimandati, mentre ogni voce di spesa, dall’energia ai trasporti, per noi è continuata a crescere – spiega Piero Canova, direttore generale di Unicoop Tirreno –. Nel 2022 abbiamo perso un punto di margine per tenere a freno l’inflazione che riceviamo dall’esterno e non farla ricadere tutta su chi fa la spesa nei nostri negozi, cosa che in euro ammonta a circa 9 milioni in meno. E in un panorama che non si era mai prospettato prima la voce vantaggi esclusivi per i soci, ci tengo a rimarcarlo, non ha perso un euro, anzi è cresciuta: sconti, promozioni e punti legati alla spesa per un totale di oltre 40 milioni di euro (rispetto ai 39,6 dell’anno precedente)».

Insomma una proposta di Bilancio che descrive un’impresa cooperativa rimasta salda sui propri principi in un’epoca confusa e incerta, con minacce e timori sempre nuovi all’orizzonte, che può comunque scrivere nell’ultima riga del Bilancio un piccolo numero positivo.

Come sarà spiegato ai soci e su cui i soci saranno chiamati a discutere: «Ora più che mai le nostre Assemblee sono necessarie per dare conto ai soci di come e perché la Cooperativa ha scelto in un certo modo, delle sue linee di indirizzo, di come continua a tutelare, soprattutto attraverso il suo prodotto a marchio, che garantisce qualità e varietà, anche di prezzi, il loro portafoglio, mantenendo l’attenzione puntata su sicurezza e salute, etica e sostenibilità», descrive il valore del prossimo appuntamento assembleare Massimo Favilli, vicepresidente e direttore soci e comunicazione di Unicoop Tirreno.

La proposta della Cooperativa al Consiglio d’Amministrazione – a cui spetta la decisione sulle modalità di svolgimento delle Assemblee – è, appunto, in quest’ottica una formula mista: voto nei punti vendita a maggio e a seguire nelle Assemblee Separate delle Sezioni soci in presenza. «L’obiettivo è quello di garantire la più ampia partecipazione possibile – riprende Favilli –, offrendo ai soci più opportunità di esprimersi ed esprimere la loro volontà con il voto. Le Assemblee, oltre a rappresentare un appuntamento formale inderogabile, sono infatti la sede privilegiata per un confronto e un dialogo aperto tra il gruppo dirigente di Unicoop Tirreno e i soci».