Le carte in tavola

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Luoghi comuni da sfatare sull’alimentazione dei mesi caldi perché sia più ricca d’acqua, vitamine e sali minerali e meno di grassi.
di Ersilia Troiano

Caldo, poco appetito e più tempo libero. La ricetta giusta per non ingrassare? Non è detto. Alcune false credenze sull’alimentazione durante la bella stagione possono, infatti, nascondere errori e pericolosi eccessi energetici. È indubbio che le alte temperature modificano le nostre abitudini a tavola: l’alimentazione deve essere più fresca, più ricca d’ acqua, vitamine e sali minerali e, soprattutto, meno ricca di grassi.

Mancanza d’equilibrio

Può essere allora corretto mangiare solo frutta ai pasti? È senz’altro un modo per assumere più acqua, vitamine e sali minerali, di cui la frutta è ricca. Attenzione, però. Sostituendola a un pasto e consumandone quantità notevoli, fa assumere anche una notevole quantità di zuccheri che, oltre a appesantire il bilancio energetico giornaliero, non bastano da soli a garantire l’equilibrio nutritivo del pasto. E il gelato? Stessa cosa. Proteine e grassi: presenti. Carboidrati: pure, ma sotto forma di soli zuccheri semplici. Un maxi gelato può dunque corrispondere a un maxi carico di zuccheri, oltre che a un eccesso di grassi, con zero fibre, che pure svolgono un ruolo importantissimo. Perciò, una volta ogni tanto va anche bene sostituirlo a un pasto, ma non può essere un’abitudine quotidiana.

Insalata mista

A proposito di piatti freschi, le insalate sono davvero un piatto light? Quelle di pasta, riso o altri cereali, come il farro e l’orzo, così come le insalate miste (con formaggi, tonno, prosciutto) vanno innanzitutto considerate un piatto unico, da accompagnare con una porzione di frutta e basta. Possono diventare un piatto ricco di grassi e calorie se condite in maniera eccessiva. È preferibile aggiungere solo 1 o 2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva e verdure di ogni tipo riducendo a 1 o 2 al massimo gli ingredienti d’origine animale: tonno al naturale, qualche oliva, e uova sode. Meglio evitare le carni conservate, come i dadini di prosciutto e, soprattutto, i würstel, non solo perché andrebbero consumati sempre e solo cotti, ma anche perché sono un prodotto dal pregio nutrizionale molto basso.

Al fresco

Mozzarella, fiordilatte e formaggi freschi? Non vanno considerati prodotti caseari magri. 100 grammi di mozzarella o fiordilatte apportano circa 20 grammi di grassi. E lo stesso vale per i formaggi freschi, siano essi la robiola, lo stracchino oppure le caciottine, generalmente considerate leggere. 100 grammi è la porzione di riferimento indicata dalle linee guida per una sana alimentazione, e 1 o 2 volte a settimana, al massimo, la frequenza di consumo consigliata. È inoltre utile tenere in considerazione alternative ugualmente fresche ma meno caloriche, come la ricotta di vacca oppure i fiocchi di latte. Pollo, tacchino e carni rosse magre pure possono rappresentare ingredienti freschi da abbinare a insalate o piatti freddi. Non dimentichiamo i legumi, considerati erroneamente alimenti invernali, buoni anche freddi, in associazione a verdure o cereali (farro e fagioli, lenticchie e spinaci o carote).

Acquaforte

E da bere? Acqua, meglio se del rubinetto. In estate, in cerca come siamo di refrigerio, si abusa di tè, bevande zuccherine gassate che finiscono con il farci assumere una quantità di zuccheri eccessiva. Stesso discorso vale per i succhi di frutta: non basta scegliere le varianti “senza zucchero aggiunto”, bisogna tener presente che, seppure non vengano aggiunti, gli zuccheri sono naturalmente presenti nella frutta e, quindi, nei succhi. Dunque, meglio limitarne il più possibile il consumo, soprattutto per i bambini che ne sono i maggiori consumatori, anche perché non rappresentano una valida alternativa all’acqua né tantomeno alla frutta.