Le magnifiche sette

  Aggiungi ai preferiti
8 Giugno 2017
Via dalle città, dai mezzi a motore, dall’illuminazione notturna per un tuffo nella dimensione senza tempo delle isole Eolie: sette piccole perle siciliane tra vulcani e spiagge in ogni sfumatura
di Alessandra Bartali

 

Agiudicarle dal nome, Eolie, ce le immagineremmo maledettamente ventose. Ma in estate Eolo, dio del vento, è piuttosto mansueto: sono altre le caratteristiche delle sette piccole perle dell’arcipelago a nord della Sicilia. Prima fra tutte, la presenza di vulcani.

Chi meglio di lui
Il nome di una delle sette (Vulcano, appunto), è fuorviante: il vero teatro di eruzioni è Stromboli, dove l’omonimo vulcano è una presenza talmente sentita che nessuno lo chiama col suo vero nome, ma semplicemente iddu (lui), come si fa di un familiare sempre al centro delle conversazioni. Anche perché iddu non se ne sta lì immobile a incutere timore reverenziale; lui erutta, eccome se erutta, in genere pochi secondi ogni venti minuti di bombe scoriacee, lapilli e cenere, con periodi di quiete anche di qualche mese intervallati da eruzioni più potenti che arrivano fino alle zone abitate dell’isola. Accomuna le sette isole Eolie anche un’atmosfera piuttosto arcaica. Proprio questo, per i turisti, costituisce un forte potere attrattivo: l’assenza di luci notturne a Stromboli, la latitanza diffusa non solo di mezzi di trasporto a motore, ma a tratti anche di strade asfaltate, l’illuminazione elettrica che a Filicudi è arrivata quasi vent’anni dopo che l’essere umano ha messo piede sulla luna sono tutti dettagli che negli anni Cinquanta esaltarono gli intellettuali europei, fino a conquistare, negli ultimi tempi, sempre più vittime della nostra vita multitasking.

Isola felice
Molti aficionados delle Eolie si lamentano della progressiva riduzione delle tanto agognate scomodità: va in controtendenza la necessità, per le donne locali, di sobbarcarsi un viaggio sulla terraferma per partorire, da quando il punto nascite di Lipari, la più grande delle isole, è stato chiuso. Esistono gestanti in vacanza che si prenderebbero il rischio? Di sicuro non le turiste di Panarea, che rispetto alle isole sorelle è di tutt’altra pasta: case eoliche tipiche riadattate ad uso turistico, sfrenata vita notturna e tanto glam. Dopo decenni Panarea somiglia ancora alla celebre scena di Caro diario, in cui Nanni Moretti viene accolto all’uscita dall’aliscafo da una donna in costume che lo invita ad “una bellissima festa in omaggio al cattivo gusto”. L’imperativo è partecipare: per il relax ci sono le altre isole.