Con la primavera torna la voglia di stare all’aperto e fare un po’ di movimento, lunghe passeggiate al parco e, perché no?, qualche corsetta che risvegli i muscoli intorpiditi dall’inverno.
Ma se il benessere è l’obiettivo da centrare, è bene non sbagliare nemmeno una mossa, cominciando dalla scelta delle scarpe. Facile a dirsi, difficile a farsi: i negozi sportivi offrono centinaia di modelli e si può cadere facilmente in errore acquistando la scarpa sbagliata, con conseguenze negative sia in termini economici che di salute. Allo stesso modo, optare per un paio di scarpe da running per fare delle passeggiate è non solo uno spreco di denaro, ma anche un non senso.
Prendere piede
Anche se ognuno di noi ha caratteristiche fisiche e biodinamiche diverse, per l’acquisto delle scarpe esistono delle indicazioni generali che possono aiutare a capire fin da subito quale tipo di calzatura sportiva è più adatta alle proprie esigenze. Intanto chiariamo che non siamo noi a scegliere le scarpe, ma i nostri piedi. Sono loro, infatti, che con le loro peculiarità fisiche e di appoggio “ci dicono” qual è il modello giusto per ognuno di noi. Per esemplificare, possiamo dire che esistono 3 tipi di piede: con arco plantare normale o medio (il tipo più comune), piatto o basso (i cosiddetti piedi piatti) e alto (plantare arcuato, il caso meno diffuso). Ognuno appoggia diversamente il piede sul terreno. Da come appoggia si capisce che scarpa dovrebbe indossare. Termini come pronazione e supinazione, non devono spaventarci, anzi dobbiamo imparare a usarli: la prima è la torsione verso l’interno che consente al piede di ammortizzare l’impatto con il suolo, la supinazione, al contrario, è la rotazione verso l’esterno che assicura, per esempio, la reattività dell’azione di corsa. Quando questi movimenti si susseguono in modo progressivo ed equilibrato, l’azione è efficace e lavorano bene anche ginocchio e anca. In questo caso (che corrisponde al caso più comune di piede con arco plantare medio) si dice che la persona è un normale pronatore e potrà scegliere tra scarpe stabili, con un moderato supporto dell’arco, e scarpe ammortizzanti/neutre, senza supporti addizionali, soprattutto se le usa per correre e ha un peso leggero (come un uomo di 70 chili).
La scarpa giusta
Quando, invece, le torsioni avvengono in maniera non del tutto corretta le scarpe sono chiamate a dare il loro contributo per correggere lo squilibrio. Il podista iperpronatore, invece, è quello che presenta l’arco plantare piatto che – al momento dell’impatto con il terreno – cede e ruota eccessivamente verso l’interno, creando degli scompensi biomeccanici di cui risentono tendini, legamenti e muscoli del piede e, a lungo andare, anche le articolazioni di ginocchio e anca. Qui le scarpe svolgono un ruolo fondamentale ed è meglio optare per modelli che garantiscono massimo controllo con un maggiore supporto all’arco plantare. I soggetti supinatori, infine, hanno il piede con arco plantare piuttosto arcuato (e, dunque, una superficie d’appoggio ridotta) che non svolge efficacemente la sua funzione ammortizzante e in fase di spinta ruota eccessivamente verso l’esterno. Qui il rischio di distorsioni è maggiore. Per queste persone, soprattutto se vogliono correre, sono indicate scarpe che facilitano la pronazione come le ammortizzanti neutre dotate di un’intersuola morbida. Ma, soprattutto, sono assolutamente vietate le scarpe stabili!
Tela!
Per chi non ha esigenze specifiche ma preferisce un paio di scarpe comode per l’uso di tutti i giorni ma sufficientemente versatili per una corsetta leggera o una camminata, le soluzioni sono decisamente di più e il prezzo da investire scende. Qui, oltre all’estetica, conta anche il materiale e la capacità di risultare utili in tutte queste situazioni. Una scarpa in tela in questi periodi caldi è l’ideale. Alta o bassa poco importa, l’importante è che abbia dei rinforzi in punta e sul tallone e la tomaia sia realizzata in tessuto che consente una buona traspirabilità. Può essere il cotone, ma non solo. Una buona alternativa, come quella usata dalle Converse All Star, modelli assai popolari tra i giovani (e non solo), è il lyocell o tencel: resistente alle temperature di lavaggio anche di 60°C, garantisce ottima resistenza, buona traspirabilità e assorbimento di umidità.