Toglietemi tutto, ma non la mia vacanza. Gli italiani rispondono così al bisogno di regalarsi almeno una vacanza all’anno, in posti da sogno, su spiagge meravigliose o cullati su navi da crociera. E così, dopo gli anni di crisi in cui tante famiglie si sono private di tutto pur di far tornare i conti, gli italiani sono tornati a viaggiare
Ferie d’agosto
Lo conferma senz’ombra di dubbio un’indagine condotta recentemente da Coop per il suo portale www.italiani.coop.
«Gli italiani hanno sempre più voglia di evadere – conferma Albino Russo, direttore generale di Ancc-Coop – e alla vacanza destinano senza alcun rimpianto le risorse aggiuntive disponibili, sottraendole magari ad altre spese più o meno superflue». In altre parole, le vacanze sono diventate un bene di prima necessità, uno degli elementi centrali dei consumi per realizzare il quale non si esita a risparmiare su qualunque cosa. Perfino sul cibo. «Culturalmente gli italiani hanno un’attitudine tradizionale alla vacanza soprattutto in estate – spiega Carlo Romagnoli, ricercatore dell’ufficio studi Ancc- Coop –. Il ritorno alla vacanza come bene primario può essere in parte riconducibile a un minimo di ripresa economica e un po’ anche al fatto di poter utilizzare forme a basso costo alternative all’albergo». Le intenzioni di viaggio crescono effettivamente del 10% da un anno all’altro e la scelta privilegia nettamente l’estero e le località esotiche in riva ai mari da favola delle Maldive, dei Caraibi o del mar Rosso, tornato in auge dopo un periodo di crisi. Meno gettonate le capitali europee e non solo, per ragioni diverse: la Brexit, il caos geopolitico, la paura di attentati. Le stesse logiche valgono anche per l’Italia dove è possibile prevedere un’ulteriore crescita delle mete marittime e di splendide regioni low cost come il Salento e la Sicilia. «Le vacanze sono il nuovo pane degli italiani, non più un consumo voluttuario ma un bene di cittadinanza – aggiunge Russo –. E in questo assomiglia al cibo vero, il cibo per la mente e per il corpo. Pur di non rinunciare alla vacanza, gli italiani sono disposti a risparmiare su qualunque cosa, dall’abbigliamento ai consumi extradomestici, all’hi-tech, persino sul carrello della spesa. Non è un caso se nei momenti in cui le vacanze vanno molto bene, nelle settimane precedenti registriamo qualche flessione delle vendite nei nostri supermercati».
Vacanza... studio
E se le vacanze rientrano ormai tra i consumi essenziali, probabilmente sono coinvolti aspetti profondi di noi. «L’uomo non nasce turista, ma ha sempre viaggiato, esprimendo così il bisogno “migratorio”, in bilico tra esigenze di scoperta e sicurezza – chiarisce la psicologa Brunella Gasperini –. Ma è vero anche che oggi consideriamo istintivo il desiderio di vacanza. Le ferie sono diventate un rito promosso dalla nostra cultura con tutta una mitologia annessa che infonde aspettative eccessive». E sarà forse per questo che c’è spesso un divario tra le vacanze desiderate e quelle effettivamente “possibili”, anche se, rispetto al resto degli europei, gli italiani sono i più soddisfatti delle vacanze e quelle che immaginano sono da fiaba. Non a caso la maggior parte degli intervistati pensa, con Andrea Pazienza, che “un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi”, mentre altri, più prosaicamente, con Robert Orben, ritengono che “essere in vacanza significa non avere niente da fare e avere tutto il giorno per farlo”. In entrambi i casi quello che conta è soprattutto l’esperienza, il “come” vivere la vacanza.
Tour grande
«Oggi la domanda, ma anche la necessità della tutela ambientale e della qualità della vita spingono sempre più verso un turismo che mira non tanto a scoprire e invadere i luoghi, quanto a viverli e a gustarli, rispettandoli», commenta Rossano Pazzagli, direttore del Centro Studi sul Turismo dell’Università del Molise. È il cosiddetto turismo esperienziale che sta crescendo enormemente anche nel nostro paese assumendo via via le forme del turismo ambientale, di quello enogastronomico, culturale e legato ai patrimoni diffusi, materiali e immateriali, dei territori.«Bisogna dilatare l’ottica del tempo e rimettere al centro il territorio e il paesaggio in una prospettiva locale che non significhi localismo e separatezza, ma visione d’insieme e integrazione – suggerisce Pazzagli –, puntando all’affermazione di una sorta di grand tour democratico e popolare, non tanto delle corti e delle capitali, ma dei mille e mille luoghi di cui è ricco anche il territorio italiano». Non il grand tour di ottocentesca memoria raccontato da Goethe e Stendhal, ma un tour grande diffuso e alla portata di tutti verso cui sembra che gli italiani si stiano sempre più orientando. E per farlo usano spesso e volentieri internet grazie alle numerose opportunità offerte dalla rete con i suoi siti specializzati e le svariate tipologie di soggiorno – molte delle quali a basso costo – tra cui è possibile scegliere. «Internet è uno strumento imprescindibile soprattutto per informarsi, mentre c’è ancora un po’ di ritrosia sulla prenotazione vera e propria – riprende Romagnoli –. I più giovani hanno ormai l’abitudine a fare da sé; nelle fasce più anziane c’è ancora bisogno di ricorrere a un’agenzia». Ma il mercato italiano delle agenzie di viaggi è molto frammentato. In questo scenario Robintur, l’agenzia di riferimento del mondo Coop, è un unicum, dal momento che è dotata di una grande rete diretta di proprietà che verrà ulteriormente valorizzata. «Il gruppo turistico sarà presente in tutta Italia con i marchi Robintur e Viaggi Coop (ITC-Imprenditori Turistici Campani per Unicoop Tirreno, ndr) – annuncia il presidente Stefano Dall’Ara – e nei prossimi 3 anni le agenzie fisiche passeranno da 312 a 5-600, di cui circa 30 avranno l’insegna Viaggi Coop». Niente paura quindi: se, come ha detto qualcuno, non si ha mai tanto bisogno di una vacanza quanto nel momento in cui si è appena tornati, sapete come fare.
Clima vacanziero
La vacanza estiva, la più amata dagli italiani. di Rita Nannelli
Attesa, sognata, vagheggiata tutto l’anno e finalmente arrivata. Tutto toccate agli italiani, ma non la vacanza estiva, così essenziale da fare economie su altre cose pur di concedersela. Lo dicono i dati della ricerca di Coop Le intenzioni di viaggio degli italiani per l’estate 2017: il 76% è disposto a risparmiare su pranzi e cene al ristorante pur di permettersi un viaggio, il 61% sulla cultura e il tempo libero e il 35 è pronto a risparmiare anche sulla spesa di tutti i giorni. A primavera il 10% in più rispetto allo scorso anno aveva in mente di fare una vacanza nei mesi caldi e 1 persona su 2 aveva già prenotato o lo avrebbe fatto a breve. Quanto alle mete e al tipo di ferie, crescono del 28% quelle itineranti e all’insegna della natura, in aumento del 9% chi sceglie un’estate al mare, preferita dal popolo dei vacanzieri anche per quest’anno sia lungo lo Stivale (pare spopolino Puglia ed Emilia Romagna) che all’estero (Grecia e Spagna le più ambite mete balneari); in calo, invece, i soggiorni nelle grandi città e le vacanze culturali (-4%). Come si prenota? Va per la maggiore il fai da te, soprattutto tra i giovani dai 18 ai 22 anni (87%); 4 italiani su 10 scelgono ancora la vacanza low cost, ma almeno nei sogni trova sempre più spazio quella esclusiva in crociera o villaggio (+24%). Quindi appena gli italiani hanno qualche soldo in più in tasca, prendono armi e bagagli e partono. Se poi tornano soddisfatti è un’altra questione.
Buon viaggio
Nei campi di volontariato tutta un’altra vacanza. di Barbara Autuori
Sole, mare, relax. Ma anche sudore, fatica, ascolto e solidarietà. Già, perché le vacanze, o almeno parte di esse, possono essere impiegate utilmente anche per il bene comune. Lo sa il popolo dei volontari italici – in aumento di estate in estate – che ogni anno si mette alla prova nei tanti campi di lavoro volontario in Italia e all’estero. Si tratta, di solito, di un’esperienza breve (generalmente non oltre le tre settimane) in cui i volontari mettono a disposizione le proprie capacità o solo la propria manodopera. Numerose e variegate le attività in cui ci si può impegnare: dalla ristrutturazione di edifici, come scuole, ospedali e case, a campi di scavi archeologici, ambientali, ecologici ecc. La maggior parte dei campi viene organizzata da associazioni e organizzazioni non governative che dietro una quota di iscrizione, variabile a seconda del campo, garantiscono vitto e alloggio. A dispetto di sistemazioni dal carattere quasi sempre spartano, questi campi rappresentano occasioni più uniche che rare di sperimentare un modo di vivere molto diverso da quello solito, tornando a casa con un bagaglio di valori e conoscenze che nessun altro tipo di vacanza è in grado di garantire. Per chi avesse voglia di cimentarsi con questa esperienza c’è ancora tempo: se la maggior parte dei campi si svolge tra luglio e agosto, è comunque possibile trovare opzioni interessanti anche a settembre e oltre.
Su questi siti www.yap.it, www.libera.it, www.legambiente.it sono ancora disponibili campi di volontariato da settembre a ottobre in Italia e all’estero fino a dicembre.
Sì, viaggiare
Nomadi, hi-tech, low cost: Brunella Gasperini, psicologa clinica e collaboratrice di diverse testate giornalistiche, traccia l’identikit degli italiani nel loro rapporto con le ferie. Strano a dirsi, un po’ stressanti. di Rita Nannelli
Bisogno di relax, sete di conoscenza, per staccare la spina dal solito tran tran o per quale altro motivo andiamo in vacanza?
«Le motivazioni del viaggiare sono tante e cariche di svariati aspetti che possono anche essere in contraddizione tra loro: ricerca di riposo, di evasione, di trasgressione, di avventura, di scoperta. Sono inoltre coinvolti aspetti che attengono la dimensione interiore e perso- nale. Il viaggio è un rimedio alla noia, libera dalle costrizioni quotidiane, ci fa sognare, permette di raccontare una storia su noi stessi, soddisfa desideri di prestigio. È un’esperienza che coinvolge tanti fattori, variabili e condizionamenti in continua evoluzione».
Quindi anche rispetto a un recente passato le motivazioni che ci spingono a viaggiare sono diverse.
«Motivazioni e comportamenti sono in continua evoluzione. A livello pratico, tra crisi economica e grandi trasformazioni tecnologiche, nell’ultimo decennio il modo di viaggiare si è rivoluzionato. Gli italiani sono sempre più nomadi, hi-tech e low cost: tra incertezza e prudenza, si riduce la durata media della vacanza, si prenota on line, si scelgono le mete e si pro- grammano percorsi dallo schermo. Chissà se in futuro si penserà di non aver più bisogno di muoverci davvero, ma basterà la realtà virtuale».
Gli italiani hanno uno “stile vacanziero peculiare”, cioè un rapporto con il riposo e lo svago diverso dagli altri?
«Secondo alcuni studi di settore, rispetto al resto degli europei gli italiani risultano i più soddisfatti delle vacanze, ripetono meno lo stesso tipo di ferie e immaginano con maggiore fiducia di poter realizzare viaggi da favola».
Tante aspettative…Ma torniamo soddisfatti dalle ferie o più insoddisfatti di prima?
«A questo proposito si parla di “sindrome da rientro”, una condizione caratterizzata da una serie di fastidiosi disturbi come mal di testa, difficoltà di concen-trazione, insonnia, soprattutto quando vengono ripresi bruscamente ritmi serrati. Ma le vacanze stesse rappresentano una fonte di stress, per quanto sembri paradossale: richiedono energie non sempre disponibili e ci portano lontano dalla rassicurante quotidianità. Possono generare ulteriore tensione soprattutto quando crediamo di realizzare in questo periodo tutto quello non si è riusciti a fare durante l’anno. I momenti più critici sono quelli che precedono la partenza e l’assestamento iniziale, oltre appunto al rientro. Sembra anche che gli effetti rigeneranti di questa pausa scompaiano entro poche settimane dalla ripresa del lavoro. Ma la scienza ci dice anche che l’esigenza di muoverci è importante per attivare in modo creativo la mente e aprirla su nuovi orizzonti».
Com’è bella la città
Concerti, cinema, spettacoli e tante altre iniziative nel programma estivo.
Restare in città ”aperte per ferie” non è poi così male. Anche quest’estate lascia intendere che non saranno pochi i residenti delle principali città italiane a passare a casa una sostanziosa porzione delle ferie. Se si ripeterà la tendenza dello scorso anno, secondo i dati elaborati dalla Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), potrebbero essere addirittura 7 residenti su 10 a scegliere la vacanza estiva a casa. Ma non c’è da disperarsi: all’immagine tradizionale delle strade cittadine deserte sotto il solleone agostano si è, infatti, sostituita quella di città “aperte per ferie” in cui trascorrere al meglio questa nuova dimensione del tempo libero. Roma: nella Capitale l’estate romana (www.estate-romana.it) è ormai diventata un evento imperdibile. Concerti, teatro, cinema, danza e poi le suggestive bellezze di Roma visitabili anche di sera. Perché la città eterna è una continua scoperta, soprattutto d’estate. Napoli: Posillipo, il lungomare Caracciolo, ma anche Nisida, Marechiaro e Punta Nera. La città partenopea quest’anno aumenta l’offerta di zone con mare cristallino e panorami suggestivi. E per la sera la possibilità di assistere a concerti d’eccezione: dal 7 luglio artisti famosi si esibiranno nella Piazza D’Armi di Castel Sant’Elmo in un susseguirsi di generi musicali dal jazz al pop. Livorno: la città labronica conferma anche quest’anno (dal 26 al 30 luglio) la manifestazione Effetto Venezia, giunta alla sua 32esima edizione. Quattro giorni di festa per tutte le età ricchi di eventi teatrali, musicali, mostre e iniziative culturali. Com’è bella la città, anche d’estate. B.A.