Secondo il Piano

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4 Dicembre 2017
Risultati ottenuti, ostacoli da superare e prospettive della Cooperativa lungo un percorso di risanamento e rilancio, tutt’altro che semplice, partito alla fine dello scorso anno. Ne parliamo con Marco Lami, presidente di Unicoop Tirreno, e Piero Canova, direttore generale. Con uno sguardo all’anno che verrà.
di Rita Nannelli

«Partiamo dai numeri per riannodare il filo del discorso, iniziato alla fine dello scorso anno, sulla nostra Cooperativa che ha oggi fondate aspettative di cogliere alla fine di quest’anno risultati in linea col Preventivo – dichiara Marco Lami, presidente di Unicoop Tirreno dopo il Consiglio d’Amministrazione che ha esaminato e discusso le stime di fine anno –. Il percorso di risanamento è una corsa a ostacoli e due fondamentali gli abbiamo superati: si è concluso in modo positivo il processo che ha portato a raddoppiare il nostro patrimonio, attraverso la sottoscrizione degli strumenti finanziari partecipativi da parte delle altre Cooperative. E poi c’è il dato sulle vendite (a settembre 2017, ndr) cresciute dello 0,72% rispetto allo stesso periodo del 2016. Un risultato questo che ci consente di guardare avanti senza trionfalismi, ma anche senza un atteggiamento disfattistico».

La parola ai numeri
Così, facendo il punto sui risultati raggiunti, le sfide da cogliere e le prospettive di Unicoop Tirreno, l’attenzione va ai dati e al preconsuntivo per cui si prevede un +0,70% di incremento annuale. «Numeri che mostrano una crescita anche un po’ superiore a quella preventivata – sottolinea Piero Canova, direttore generale di Unicoop Tirreno –. Per quanto attiene il risultato di bilancio 2017 sono pienamente rispettati gli obiettivi fissati nel Piano industriale triennale che per quest’anno aveva previsto una riduzione a 1/3 delle perdite. Un dato positivo e incoraggiante, anche nel quadro dell’andamento generale della Grande Distribuzione, con punti vendita d’eccellenza, come diversi negozi toscani, che, grazie a un format moderno e innovativo, puntando su qualità e servizi particolari, producono risultati all’altezza della migliore concorrenza. Pensiamo poi al cambio di passo dell’IperCoop Euroma2 dopo la ristrutturazione – precisa il direttore generale –, con una crescita di oltre il 20%. Ma tornando alle stime generali, queste ci dicono che a fine anno si manterrà lo 0,70 di crescita. L’obiettivo, però, in base al Piano industriale, è quello di tornare a fare utili nell’attività caratteristica nel 2019, a garanzia del futuro della Cooperativa. Una Cooperativa di consumo che ha il preciso dovere verso i soci e i soci prestatori di produrre risultati per la loro stessa tutela».

Gestione del personale
Leggero aumento delle vendite, gestione più attenta delle risorse, ricerca di un nuovo e più diretto rapporto con il socio e il cliente per guadagnare nuovi spazi di mercato e riduzione dei costi. Questi gli elementi fondamentali che spiegano l’andamento attuale di Unicoop Tirreno e le stime di qui a fine anno. E sul fronte dei costi, diversi sono gli aspetti messi in evidenza da Canova: «La lista dei costi che sono stati ridotti è molto lunga, dal numero delle auto aziendali a quelli energetici e di manutenzione –. Ma il rilancio non poteva non avere un impatto significativo sulla struttura del personale per ottenere un’organizzazione più efficiente e adatta alle nuove esigenze della Cooperativa, per costruire le basi di questo percorso di sviluppo. Nel pieno rispetto degli accordi sindacali sottoscritti e consapevoli della nostra identità cooperativa – voglio sottolinearlo – nessun dipendente è stato licenziato. In oltre 200, tra sede e negozi, sono usciti o stanno uscendo volontariamente con lo strumento dell’esodo incentivato, e un numero minore di dipendenti del previsto sta facendo la cassa integrazione, proprio perché nel frattempo si è molto investito nell’incentivazione all’esodo. Quanto al personale dei negozi che sono stati chiusi, esso è stato ricollocato negli altri punti vendita della Cooperativa, cercando di ridurre al minimo l’impatto sociale di queste chiusure, rese necessarie da troppi anni di pesanti perdite», chiarisce Canova senza negare la delicatezza e la complessità di questa fase. E, infatti, di chiusure e cessioni ce ne sono state: quest’anno la Cooperativa ha chiuso 9 punti vendita, 4 in Toscana e 5 nel Lazio, al termine di un lungo processo di verifica della possibilità di mantenerli aperti e rilanciarli.

Linee di investimento
Ma è stato anche un anno di investimenti consistenti, ricorda Canova: «Ristrutturazione e rilancio di punti vendita in Toscana, Grosseto via Inghilterra, Ribolla, che ora, più nuovi e a misura di cliente, stanno dando buoni frutti; nel Lazio, Roma Casilino, Euroma2, Colleferro, Acquapendente. Si è molto investito anche in progetti innovativi: dall’illuminazione a led per il risparmio energetico e la tutela ambientale alla nuova concezione di Ipermercato introdotta all’IperCoop Euroma2, dalle etichette elettroniche, sperimentate a Grosseto via Inghilterra, all’app My Foody nel Lazio contro lo spreco alimentare. C’è poi il distributore EnerCoop, il primo della Toscana, che a Grosseto è il più economico. E dal prossimo anno – conclude Canova – nei punti vendita si potranno sottoscrivere anche contratti di luce e gas per uso domestico a costi vantaggiosi e con la garanzia di Coop che siano seri e trasparenti. Anche questo significa missione sociale della Cooperativa».

La strada di Coop
E guardando al 2018 ormai alle porte, in un clima sociale pesante, «la Cooperativa è pienamente consapevole della parzialità dei risultati finora conseguiti e del fatto che il prossimo anno si presenterà come un anno in cui tutte le scelte definite nel Piano industriale dovranno avere una piena e completa attuazione – dichiara Lami –. Ma occorre valorizzare gli ostacoli superati, per guardare avanti con la consapevolezza che una parte del percorso è stata compiuta, anche grazie al dialogo costruttivo con le parti sociali, quel dialogo che ha prodotto un accordo fondamentale per la Cooperativa. Il modo migliore di pensare ai soci e ai dipendenti – dice il presidente di Unicoop Tirreno – è quello di sostanziare qualsiasi dichiarazione di merito con numeri e fatti, quelli che ci consentono di dire che siamo sulla buona strada, ben sapendo però che ce n’è ancora molta».