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14 Luglio 2021
Segno + per il Bilancio Consuntivo 2020. Le scelte dietro le cifre e l’agire che anima la Cooperativa nelle parole di Piero Canova, direttore generale, e Marco Lami, presidente di Unicoop Tirreno

Articolo pubblicato su NuovoConsumo del mese di luglio 2021

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Il tempo trascorso da Unicoop Tirreno (e quello avvenire che si intravede) ce lo racconta un documento corposo che si chiama Bilancio Consuntivo.
Discusso, approvato dal Consiglio d’Amministrazione il 31 maggio, e in via  definitiva attraverso le Assemblee Separate del 30 giugno (con la delega al “rappresentante designato”) e l’Assemblea Generale del 9 luglio.

Quello 2020 descrive un ritorno all’utile della Cooperativa, con il linguaggio dei numeri: un risultato con il segno +.
Per capirlo vediamo alcuni di questi numeri, ma inseriamo il duro fatto in un contesto più ampio, capace di darlo a comprendere.

Bilancio positivo
«Il Bilancio Consuntivo 2020 evidenzia che, per la prima volta dopo 14 anni, la Cooperativa ha raggiunto un risultato di esercizio positivo sia nel Bilancio ordinario che nel Bilancio consolidato di gruppo – va all’essenziale Piero Canova, direttore generale di Unicoop Tirreno – che si è chiuso a +1 milione di euro, mentre l’anno precedente si registrava ancora una perdita di 4,8 milioni di euro. E il Bilancio della Cooperativa è positivo per 147mila euro, dato da valorizzare, considerando i -8,1 milioni di euro del 2019.
Ma da valorizzare ancora di più – sottolinea Canova – è il percorso che ha portato a questo risultato: un percorso di risanamento e rilancio avviato nel 2017 con un progressivo recupero, anno dopo anno. Ora ci sono le basi per una nuova fase di sviluppo della Cooperativa». Dicevamo del tempo trascorso e di quello avvenire che si intravede in mezzo alle cifre. Eccone tre tra le più eloquenti: le vendite lorde al dettaglio ammontano a 875,3 milioni di euro e registrano un lieve aumento (+0,52% a rete omogenea) rispetto al 2019, con un incremento maggiore nei mesi di lockdown e oscillazioni nei mesi estivi legate all’andamento del turismo, soprattutto lungo la costa toscana. Quanto al risultato economico della gestione commerciale, chiamato margine operativo, ha segnato un +9,9 milioni di euro rispetto ai -3,4 milioni del 2019. E poi gli investimenti complessivi che hanno toccato i 9,6 milioni di euro, di cui 8,6 milioni destinati ai punti vendita per renderli più moderni, accoglienti, funzionali. In una parola adeguati alle necessità, sempre nuove, di soci e clienti.
Numeri particolarmente significativi in un anno inconsueto – nell’accezione peggiore del termine – in cui la Cooperativa ha sostenuto costi straordinari, 5,5 milioni, per garantire nel miglior modo possibile la salute dei dipendenti e dei clienti: dai dispositivi di protezione individuale alle barriere di plexiglass, dall’aumento della vigilanza a gel e dispenser, pulizie e sanificazioni straordinarie ecc., un’esperienza quotidiana per chi fa la spesa nei negozi di Unicoop Tirreno.  

 

Fattori chiave
«Un risultato importantissimo quello presentato dal Bilancio 2020 per il numero positivo in sé, ma anche da un punto di vista simbolico perché, come tutti ci auguriamo, finisce un capitolo e ne inizia un altro. Una Cooperativa di consumo ha l’obbligo morale verso i soci e i soci prestatori di produrre risultati per la loro stessa tutela. In tale prospettiva il netto miglioramento del risultato commerciale trova orientamento e senso», le parole di Marco Lami, presidente di Unicoop Tirreno, per descrivere l’agire che anima Coop. Un mix di fattori a determinarlo: assortimento dei prodotti riveduto e corretto, più vario e legato alle particolarità di ciascun territorio, gestione sempre più oculata dei costi di funzionamento e del personale dell’azienda, interventi ad hoc su alcuni punti vendita per renderli più attraenti, in cui sia più agevole e – perché no? – piacevole fare la spesa. E conveniente. Perché un’impresa cooperativa non può non avere al centro il giusto prezzo, giusto in molti sensi.
Così nel 2020 è stata ancora maggiore l’attenzione alla convenienza, alla sicurezza alimentare e all’impatto dei prodotti sull’ambiente e chi lo abita. In particolare, in ambito energetico, il contenimento dei consumi e l’investimento nelle fonti d’energia rinnovabili ha comportato anche una riduzione molto consistente di emissioni di CO2 nell’atmosfera. Un investimento “verde” complessivo di oltre 1 milione e 200mila euro.

Segni tangibili
C’è una sorta di solidarietà concettuale tra la nozione di “investimento” e quella di “vantaggio”, soprattutto per i soci. Nell’ambito delle politiche commerciali la Cooperativa ha rinnovato il suo impegno per il risparmio dei 576.321 soci (al 31 dicembre 2020), che si trasforma ogni giorno in qualcosa di concreto: tra sconti, promozioni e punti legati alla spesa i soci hanno usufruito, infatti, di vantaggi esclusivi che ammontano a 37,4 milioni di euro. Se la gestione finanziaria ha risentito della mancata riscossione di dividendi (di IGD e UNIPOLSAI) per più di 7 milioni di euro, chiudendo con un risultato negativo di circa 2 milioni, eloquente la sostanziale stabilità del Prestito Sociale: con i suoi 602,1 milioni di euro mostra che i soci vedono nella Cooperativa un’impresa solida in cui investire in modo sicuro i loro risparmi, «un’impresa il cui miglioramento è stato in questi ultimi anni reale e tangibile – afferma il presidente –, rafforzando la loro fiducia. Perché è accaduto precisamente questo: Unicoop Tirreno ha realizzato gli obiettivi di ripresa e consolidamento che si era data con il Piano industriale 4 anni fa, tenendo la rotta anche in mezzo ai marosi della pandemia. Proprio in questo anno fuori dall’ordinario, di grandi cambiamenti e limitazioni, la Cooperativa è riuscita anche a portare avanti la trattativa per il nuovo contratto integrativo aziendale, firmato a fine ottobre.
Un traguardo tutt’altro che secondario, che introduce regole uguali per tutti i lavoratori, superando le differenze generazionali», commenta Lami.

Un bel patrimonio
Dentro un altro dato c’è tutta la ritrovata stabilità di Unicoop Tirreno: il patrimonio netto. Alla fine dello scorso anno era, infatti, di 344,8 milioni di euro rispetto ai 264,8 del 2019. A questo proposito una precisazione è d’obbligo: la Cooperativa si è avvalsa dell’opportunità, prevista dal decreto legge per il sostegno e il rilancio dell’economia (n. 104 del 14 agosto 2020), di procedere alla rivalutazione generale dei beni d’impresa e delle sue partecipazioni, incrementando così il patrimonio netto di 79,2 milioni di euro. Per effetto dello stesso decreto ha anche sospeso l’ammortamento delle immobilizzazioni materiali e immateriali per 5,5 milioni di euro, integrando la sua riserva indisponibile di 3,8 milioni di euro. Questo allora racconta il Bilancio Consuntivo: come sono state gettate le basi per la Coop di domani. «Chiudiamo un percorso dando vita a una Cooperativa risanata nei fondamentali, frutto di molteplici azioni che hanno visto coinvolti tutti, senza grosse ripercussioni sociali: nessun licenziamento, innanzitutto, accordi sindacali ecc.
La nuova fase che si apre richiederà un impegno non minore di quello profuso fin qui, per rispettare il Piano dei prossimi anni – riprende la riflessione iniziale Lami, con uno sguardo al tempo avvenire –. Il periodo che affronteremo d’ora in avanti è inserito in un contesto più ampio: l’Italia può cambiare passo e prospettiva tracciando programmi per la crescita con le risorse derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Tuttavia è uno scenario pieno di incognite – precisa Lami –, con i contraccolpi di oltre un anno di pandemia sul reddito delle famiglie e sui consumi, con una concorrenza sempre più determinata. Servirà, dunque, un grandissimo impegno per dare valore a quanto abbiamo già fatto e per ottenere nuovi risultati positivi».
E così iniziare a sfogliare un nuovo capitolo della vita di Unicoop Tirreno. 

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