Il nuovo spot della Buitoni racconta una storia curiosa, centrata su una strategia persuasiva particolare. Una giovane signora ha a cena degli amici che attendono che vengano messi in tavola i dovuti manicaretti preparati dalla padrona di casa. Ma questa si presenta con una torta di pasta sfoglia, da cui emerge un rivestimento rosso, che sembra non promettere niente di buono. Con un’aria non priva di una certa perfidia, una delle invitate sedute a tavola prorompe in un’esclamazione interrogativa per niente rassicurante: «Barbabietole?». Come dire: «Che schifezza è questa?». La padrona si accorge dell’insidia possibile che le si presenta in quel momento: l’insuccesso della serata e la sua squalifica come cuoca. Di primo acchito assume l’espressione mortificata di chi sembra che voglia sprofondare; poi prende il coraggio a due mani e risponde tutto d’un fiato: «Sì. E caprino ». Alla commensale non rimane altro che provare questo strano e insolito piatto, fatto di barbe rosse e formaggio di capra dentro a una sfoglia, pronta forse a gettare ulteriore veleno.
Ma qui avviene il miracolo. La stessa donna che si era mostrata tanto scettica decreta, insperatamente, l’eccellenza del piatto, dicendo: «Ma questa sfoglia è diversa. Ha un gusto leggero. Come ti è venuto in mente?».
È il rovesciamento della situazione iniziale; il massimo della sanzione positiva. Quello che ogni padrona di casa vorrebbe sentirsi dire dai propri ospiti. Sta tutta qui la particolare strategia persuasiva dello spot: far vedere un personaggio che ha il ruolo di giudice, il quale sanziona favorevolmente l’operato di un altro personaggio che ha usato il prodotto reclamizzato. L’uno e l’altro personaggio sono simulacri di membri del pubblico, fatto di spettatori, che sono anche potenziali consumatori. Ma c’è anche un rinforzo, esplicitato dallo slogan finale: “Buitoni. L’abitudine di cambiare”. È un ossimoro, ovvero un’espressione paradossale che unisce due concetti antitetici. E già questo basta ad attirare l’attenzione; ma il suo significato è che con Buitoni ci si può lanciare in esperimenti culinari inusitati (e forse improbabili), con buona speranza di successo.
Lo spot gioca anche la carta dell’umorismo, mostrando come era venuta in mente l’idea alla padrona di casa: non c’era stata vera intenzione di comprare barbe rosse, ma si trattava di un equivoco prodottosi dal verduraio, avvenuto perché la padrona di casa si era distratta con una chiamata al cellulare.
Nell’insieme una storiella leggera e divertente.