A due passi dal mare, il profumo di salsedine, pancia in su e comincia il relax. Ma mentre vi rilassate spaparanzati al sole, la vostra pelle non si rilassa affatto, anzi ingaggia una battaglia durissima per difendersi e proprio l’abbronzatura è la prova di questo combattimento contro i raggi del sole. Non contro tutta la radiazione, solo contro una piccola parte di essa, gli uvb, che hanno effetti nocivi sull’organismo perché, attraversando la cute, sono in grado di scombussolare le sue cellule. Il problema è che, portando energia fino allo strato delle cellule vive, il derma, rompono i legami tra gli atomi di carbonio, d’idrogeno e d’ossigeno delle nostre unità biologiche. Immaginate il campo di battaglia: molecole colpite e storpiate rese incapaci di funzionare correttamente e pezzi di altre in ordine sparso che turbano le cellule valide. è quindi per contrastare l’attacco subdolo degli uvb e salvarsi la pelle che il corpo reagisce fabbricandosi uno scudo con grosse molecole che assorbono questi raggi solari impedendo loro di sciupare gli strati profondi, più fragili, della cute.
Molecole imbottite di un colorante, la melanina, di colore scuro, che purtroppo non rappresentano un sistema di difesa perfetto: hanno bisogno di tempo per risalire verso la superficie della pelle, ed ecco spiegate le scottature. E poi non siamo tutti uguali di fronte al sole: una pelle naturalmente scura, che contiene cioè tanta melanina, è già predisposta ad assorbire una parte dei raggi uv, aspettando l’azione della melanina di difesa. Una cute chiara, invece, è completamente disarmata, destinata a incassare il colpo di sole perché, anche se fabbrica della melanina, sarà già arrostita prima che questa arrivi in superficie.
Va da sé che esiste tutta una gamma di colori della pelle che si abbronzano più o meno facilmente in funzione della loro riserva di melanociti nell’epidermide: le pelli scure, per esempio, ne contengono tanti e reagiscono più in fretta alle sollecitazioni del sole (meglio comunque dare una mano di crema solare o filtrare i raggi con i vestiti). Vuoi anche per la sintesi delle vitamina D, necessaria alla fissazione del calcio nelle ossa e toccasana per l’umore e per la prevenzione di diverse malattie, il corpo al sole è sempre bene metterlo, tuttavia con moderazione per non farlo arrostire. Del resto il colore dell’abbronzatura, lo dice la parola, è il bronzo.