I cervelloni

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Per avere le stesse capacità, memoria, potenza, velocità, del nostro cervello, un computer dovrebbe essere super.
di Patrice Poinsotte

Memoria e velocità di esecuzione, ecco su che cosa si sono sfidati da sempre uomo e macchina. Ma nonostante i progressi scientifici e tecnologici un calcolatore all’altezza del cervello umano ancora non c’è. Quale computer bisognerebbe fabbricare per raggiungere la sua potenza in bytes? Sulla memoria la competizione è sfrenata e recenti studi hanno stimato quella umana, cioè lo spazio disponibile nel nostro cervello per lo stoccaggio dell’informazione, a circa 2.500 terabytes. Una capacità considerevole, ma comunque accessibile ai macchinari di oggi a condizione di avere spazio a sufficienza.

Basterebbe, infatti, un server montato con un centinaio di hard disk di qualche centinaio di terabytes. È la velocità ad assicurare – non si sa per quanto tempo ancora – la supremazia dell’uomo sulla macchina. Un processore può compiere solo un’operazione alla volta, il cervello è, invece, multitask: mentre regola una camminata tiene sotto controllo respiro, vista, udito e non solo questi. Perciò, anche se i computer più potenti del mondo sono in grado di effettuare 33.860.000 miliardi di operazioni al secondo, rispetto al cervello umano sono lenti.

Un super computer che usa i suoi 86mila processori per 40 minuti indovinate quanto tempo del cervello simula? Solo 1 secondo. E la potenza complessiva di calcolo è pari a 1 zettaflop, cioè mille miliardi di miliardi di operazioni al secondo. Infine non dimentichiamoci una cosa: il cervello è confinato in un cranio e sa dare un significato alle informazioni, un super computer dotato delle stesse capacità occuperebbe un piano intero di un palazzo e sarebbe comunque incapace di dare un senso alle informazioni che elabora.

Si capisce allora perché John von Neumann, uno dei padri della meccanica quantistica e del computer, sosteneva che cervello umano e computer non hanno nulla, proprio nulla in comune...