Ritratti che più chic di così non si può, una produzione lunga e frenetica dagli anni Sessanta dell’Ottocento agli anni Trenta del Novecento, l’icona della Belle Époque di cui incarnò perfettamente lo spirito tanto che fu Parigi a consacrarlo al successo, una Parigi di cui lui coglie la vita mondana, con i balli, i locali notturni, i cavalli, i boulevard, le dame. Gli aristocratici di tutto il mondo e i personaggi famosi fecero carte false per un suo ritratto. Avete presente quello di Giuseppe Verdi col cilindro? Stiamo parlando del ferrarese Giovanni Boldini a cui è dedicata una retrospettiva di centosessanta opere, provenienti dai maggiori musei e collezioni private del mondo, al Complesso del Vittoriano, a Roma, fino al 16 luglio. Il pittore delle donne le rappresentò come volevano apparire e tuttavia nella definizione degli sguardi e dei volti Boldini coglie un attimo della loro anima che ne rivela, forse, la più intima identità. E proprio a partire dalla precisione di un dettaglio l’artista ferrarese esalta il movimento: i vestiti si muovono intorno a un particolare, tutto è movimento, come fosse cinema.
Massimo chic di un’Europa al tramonto o avanguardia? Di sicuro dettò la moda dell’epoca tanto che signore e signorine si sottoponevano alla tortura di entrare in abiti simili a quelli dipinti da lui, pur di somigliare a una di quelle dame, dalla ballerina francese Cléo de Mérode alla baronessa siciliana Franca Florio, che nel 1924 Boldini rese immortale nel Ritratto di Donna Franca Florio, oggi al centro di accese polemiche per la sua vendita.
Info
Giovanni Boldini Complesso del Vittoriano Roma fino al 16 luglio tel. 066780664/8715111 www.ilvittoriano.com/mostra-boldini- roma.html