Spicchio d’aglio

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29 Giugno 2017
L'Aglio storico di Caraglio

Il territorio di Caraglio, nella zona pedemontana della Valle Grana, è da sempre particolarmente vocato per la coltivazione dell’aglio. Grazie alla vicinanza delle Alpi, gli inverni sono freddi e nevosi, mentre le primavere e le estati sono fresche e ventilate: questo microclima dona all’aglio (cotto e crudo) un sapore delicato e lo rende digeribile. La pianta è vigorosa e rustica, il bulbo ha dimensioni piccole e spicchi affusolati con striature color rosso vinaccia. Dopo la raccolta si fanno seccare i bulbi sui graticci e quindi si confezionano, rigorosamente a mano. Al naso l’aglio storico di Caraglio offre profumi e aromi delicati, che si ritrovano anche al palato. La persistenza gustativa lo rende un ingrediente ideale per alcune preparazioni tipiche piemontesi come la soma d’aj (bruschetta con aglio, olio extravergine e sale), la bagna cauda (salsa a base di aglio e acciughe) e il bagnetto verde. Alcuni detti popolari testimoniano l’antico legame di questo paese con la coltivazione dell’aglio. Inoltre a Caraglio esistono un paio di feste dell’aglio: una la terza domenica di novembre e una il 23 giugno, durante la quale i produttori presentano il raccolto e donano una testa d’aglio ai bambini nati da poco, come augurio. Negli ultimi anni, grazie a un piccolo consorzio locale, la coltivazione è ripresa e i produttori sono riusciti a recuperare l’ecotipo originario