Rosso pomodoro

  Aggiungi ai preferiti
15 Giugno 2022
Poco calorico, ricco di potassio, ma soprattutto di licopene, antiossidante che con la cottura aumenta. Le virtù del pomodoro, del suo concentrato, delle conserve, dei sughi. Tutti versatili in cucina.

Articolo pubblicato su NuovoConsumo del mese di giugno 2022

Vai all'Archivio di NuovoConsumo

Cotti o crudi, in conserva, sotto forma di concentrato o sughi pronti; dalle insalate ai primi piatti, dai secondi ai contorni, la loro versatilità in cucina non ha eguali. E così i pomodori sono tra le 10 verdure più mangiate al mondo. Soprattutto ora, la loro stagione, che in realtà arriva fino a ottobre.

Badare alle sostanze

Al di là del basso contenuto energetico e del buon contenuto di potassio, il loro pregio nutrizionale più grande è quello di sostanze antiossidanti, innanzitutto il licopene.

Insieme al carotene, che l’organismo trasforma in vitamina A, è responsabile del caratteristico e brillante colore rosso e, a differenza della maggior parte degli antiossidanti, non viene distrutto dalla cottura. Anzi, aumenta: così sughi, conserve e concentrato di pomodoro rappresentano una fonte preziosissima di licopene. Inoltre, i pomodori contengono beta-carotenoidi, quercitina, kaempferolo, acido caffeico, luteina e vitamina C, che sembrano esercitare un effetto protettivo su alcune malattie croniche degenerative, tra cui il diabete di tipo 2.

È importante lavarli accuratamente prima di portarli in tavola: sulla buccia, infatti, si possono depositare sostanze come polvere, sporcizia e microrganismi, oltre che essere presenti residui di prodotti usati per la coltivazione, come gli anticrittogamici.

Una volta acquistati andrebbero conservati fuori dal frigo, al fresco, in un sacchetto di carta e mangiati in breve tempo: una temperatura inferiore ai 10°C tende, infatti, a bloccare la produzione di composti aromatici e, pertanto, ne danneggia il sapore.

Come le patate, i pomodori possono contenere solanina, una sostanza che, se consumata in grandi quantità, può causare nausea e mal di testa. Ma è presente maggiormente nei pomodori acerbi e nelle foglie, che di solito non finiscono sulla nostra tavola; perciò è sufficiente gustare i pomodori al giusto grado di maturazione e rimuovere eventualmente la base verde del gambo.

Inoltre, può essere utile sapere che la cottura riduce di circa il 50% la presenza di questa sostanza.

Ultima indicazione per i genitori: ai bambini fino a 4-5 anni, per evitare il rischio di soffocamento, non vanno dati pomodori interi, ma tagliati in 4 parti ed, eventualmente, in pezzetti ancora più piccoli. 

 

Inutili restrizioni?

Prima di togliere il pomodoro dalla dieta, meglio rivolgersi a uno specialista.

Insieme a alcuni formaggi, al cioccolato e a qualche alimento conservato, il pomodoro è ricco di istamina, sostanza che può generare disturbi di vario genere (gastrointestinali, cutanei, respiratori) nelle persone intolleranti.

Bisogna affrontare questi disturbi con il supporto di uno specialista, per seguire il giusto percorso diagnostico e valutare in maniera attenta la tollerabilità individuale e la necessità di eliminare questi alimenti dalla dieta, per evitare inutili restrizioni.

Lo stesso percorso va seguito in caso di sintomi riconducibili al reflusso gastroesofageo (sensazione di acidità e risalita del cibo dallo stomaco, tosse strana e persistente): eliminare alcuni alimenti, tra i quali il pomodoro, senza una seria diagnosi e conseguente terapia non risolve, infatti, il problema e genera spesso rinunce non necessarie