Asse nella manica

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10 Settembre 2017
Regolabile in altezza, in metallo o in legno, dotata di ripiani per la biancheria, stabile. Le caratteristiche dell’asse da stiro perché sia pratica e funzionale.
di Roberto Minniti

Non è certo in cima ai nostri sogni, specie dopo un’estate così calda. La stiratura, del resto, è una delle operazioni più detestate tra le tante che dobbiamo svolgere in casa. Dato che non possiamo evitarla, tanto vale renderla il meno faticosa possibile. Come?

All’altezza
Innanzitutto scegliendo un buon ferro da stiro, dotato di tutte quelle funzioni che ci aiutano a risparmiare energia (fisica) e a rendere l’operazione meno faticosa. Ma non basta. Una volta armati di un dispositivo di ultima generazione, se ci accontentiamo di eseguire l’operazione su un tavolo vanifichiamo tutti i comfort che il ferro da stiro potrebbe of-frirci. Una buona asse da stiro, concepita per rendere l’operazione più comoda, è uno strumento da non sottovalutare per mantenere la corretta postura durante un lavoro lungo come questo. Per prima cosa, dunque, è bene riflettere sulla posizione migliore per questo lavoro casalingo considerando l’altezza ideale dello strumento che ci servirà da base. È vero che oggi esistono sedie regolabili concepite proprio in abbinamento con le assi, per consentire di lavorare più comodi (hanno seduta molto ristretta, regolabile in altezza e base a dondolo), ma per molti la posizione eretta è irrinunciabile. Prima caratteristica dell’asse da stiro, dunque, è che sia regolabile e arrivi all’altezza dei nostri fianchi: solo così si manterrà la schiena dritta senza piegare troppo il collo.

In pianta stabile
Quanto alla struttura e al materiale le scelte possibili sono due: in legno o in metallo. Le prime hanno dalla loro la robustezza e la gradevolezza estetica, le seconde anche l’economicità. Quello su cui non dobbiamo transigere è che si tratti sempre di un modello stabile, specie se ha un ripiano dove poggiare comodamente i panni stirati e piegati. Altrettanto importante è che sia dotato di un supporto ignifugo su cui poter poggiare il ferro. Sempre sul fronte della praticità, considerate che esistono assi dotate di piani di appoggio estraibili (a scomparsa, quando sono chiuse) e in alcuni casi perfino griglie che consentono di appendere pantaloni appena stirati o camicie sulla stampella. Infine, se siete in cerca di un attrezzo che vi faciliti il lavoro, scegliete quelli con piani traspiranti che aiutano a evitare la condensa, specie quando si utilizza il vapore.

 

Non perdere il filo 
In casa o all’aperto per asciugare i panni c’è lo stendibiancheria.
Dove stendere? Una delle domande più comuni di chi non ha uno spazio all’aperto per far asciugare la biancheria. Se la risposta è inevitabile, lo stendibiancheria, non altrettanto di quale modello dotarsi. Alcune regole possono aiutare in tutti i casi. La prima è optare per alluminio o plastica (a condizione che sia ben resistente) per evitare che si arrugginiscano. Un segreto per capire a prima vista la praticità dello stendino è controllare la distanza tra i fili che ospiteranno i capi. Da evitare i modelli che hanno file troppo vicine per non trovarsi in difficoltà al momento di sistemare la biancheria, perdendo tempo e sprecando fatica. E chi non ha molti spazi esterni? Può optare per gli stendini da termosifone o da balcone. Sono costituiti da un piano fisso che si aggancia al radiatore o alla ringhiera del balcone e permette di ospitare i capi bagnati. Esistono anche soluzioni da vasca che si sistemano a V rovesciata sui bordi. Più generoso il sistema “a torre”: i ripiani sono diversi e consentono di sfruttare l’altezza risparmiando centimetri vitali nelle stanze o nei bagni. Una particolare evoluzione, molto comoda, degli stendini a torre è quella che ha ripiani indipendenti, ognuno dei quali può essere aperto o chiuso